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L'INTERVISTA

GROSSELLI: "SONO 48.000 I LAVORATORI POTENZIALMENTE COPERTI DAL FONDO TERRITORIALE"


In Trentino, durante la crisi, vi è stato un uso massiccio della cassa integrazione in deroga in tutti i settori: dall'artigianato al turismo, dal commercio all'edilizia e, terminato il periodo previsto di erogazione, non ci sarebbe stata nessuna copertura, qualora non si fosse introdotto il FONDO TERRITORIALE INTERSETTORIALE DELLA PAT.
(continuità)

Andrea Grosselli, Presidente del Comitato amministratore del Fondo di solidarietà del Trentino
Andrea Grosselli, Presidente del Comitato amministratore del Fondo di solidarietà del Trentino

Ne abbiamo parlato con Andrea Grosselli, Presidente del Comitato amministratore del Fondo di solidarietà del Trentino, al quale abbiamo chiesto come è nato lo strumento.

L'idea del fondo è nata già nell'aprile del 2014 dalla condivisione di un patto tra organizzazioni sindacali, associazioni datoriali e Provincia sull'idea di costruire un nuovo ammortizzatore sociale sulla base della delega che la Provincia ha ricevuto dallo Stato in tale ambito.


L'occasione si è materializzata con l'approvazione nell'ambito della riforma del Jobs Act del decreto legislativo n. 148 del 2015 che ha introdotto l'obbligo per le aziende fino a 5 dipendenti di versare dei contributi ad un Fondo di Solidarietà Nazionale.

In quel contesto, sentite le parti sociali, la Provincia ha chiesto al governo di integrare la disposizione del decreto legislativo 148 , introducendo la possibilità per le Province autonome di Trento e di Bolzano, proprio in virtù della delega, di avere due Fondi Territoriali da gestire in autonomia.
E' stato quindi introdotto nel suddetto decreto l'articolo 40, che ha legittimato la costruzione del Fondo Territoriale Intersettoriale, disciplinato nel giugno 2016 e diventato operativo nel dicembre dello stesso anno.

Quanti sono potenzialmente i beneficiari del Fondo?

Al Fondo sono iscritti 7.750 datori di lavoro per una potenziale copertura totale di 48.000 dipendenti e i settori coinvolti sono quelli del commercio, del turismo, della cooperazione, delle libere professioni, comprese le imprese dell'industria e dell'artigianato senza altra copertura.

Quante sono ad oggi le domande presentate?

Ad oggi, lo strumento non è stato particolarmente utilizzato, probabilmente un po' per la fase di ripresa economica che stiamo vivendo e in parte perché non ancora ben conosciuto e padroneggiato dalle aziende.
Come comitato, infatti, stiamo lavorando per informare in modo capillare il mondo datoriale e per semplificarne l'accesso, togliendone vincoli e ampliando il set degli interventi che il fondo può offrire.
Sono già attivi l'ASSEGNO ORDINARIO E STRAORDINARIO, mentre saranno disciplinati a breve L'ACCESSO AI CONTRIBUTI FORMATIVI e le TUTELE INTEGRATIVE.
Intendiamo integrare, in particolare la NASPI per due tipi di beneficiari: i lavoratori senior over 55 e i lavoratori stagionali del turismo con contratti ricorrenti, in modo da ampliarne la durata delle indennità, ridotte in seguito alla riforma del Jobs Act.