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IL TEMA DEL MESE

L'OCCUPAZIONE E LA DISOCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI TRENTO


Un quadro chiaro e preciso della situazione del mercato del lavoro in provincia di Trento è determinante per una scelta coerente ed efficace degli interventi di politica attiva e passiva da mettere in atto da parte delle istituzioni e nello stesso tempo rappresenta uno strumento utile per valutare la validità delle politiche di contrasto alla crisi realizzate negli ultimi anni.
(continua)

Le fonti dalle quali si possono ricavare notizie in merito alla situazione occupazionale, alla domanda e offerta di lavoro e agli ammortizzatori sociali utilizzati sono molteplici; si pensi ai dati forniti dall'Inps, Istat, Centri per l'impiego, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, associazioni di categorie, parti sociali e altri ancora.
Fondamentale è quindi l'opera dell'Osservatorio del mercato del lavoro, servizio dell'Agenzia del Lavoro, che ha il compito di raccogliere tutte le informazioni, elaborarle e approfondirle con indagini ricorrenti o ricerche mirate.
L'ultimo rapporto sull'occupazione presentato dall'Osservatorio analizza i dati del 2012 e dei primi sei mesi del 2013 e dipinge un mercato del lavoro trentino in fase di contrazione. Si evincono la crescita della disoccupazione, anche di lunga durata e in particolare dei giovani, l'aumento delle iscrizioni ai Centri per l'impiego e un forte calo della domanda di lavoro delle imprese.
In particolare il primo semestre del 2013 è caratterizzato dal calo del fatturato delle imprese e del numero degli addetti (del 2,2% nel primo trimestre e del 2,7% nel secondo) con una sofferenza più evidente per il settore dell'estrattivo e delle costruzioni, seguiti dal manifatturiero e artigianato.
Il tasso di disoccupazione in Trentino raggiunge il valore del 7% con la crescita soprattutto della disoccupazione giovanile (25,1%).
Anche la domanda delle imprese registra un forte calo con una variazione in negativo rispetto allo stesso periodo dell'anno prima del 7,6% . Dopo un 2012 che vedeva come aggregato maggiormente in difficoltà in termini di mancate assunzioni quello degli uomini e in particolare degli stranieri, il 2013 evidenzia un cambio di rotta con la diminuzione delle assunzioni degli italiani e delle donne. La fascia d'età più colpita rimane comunque quella dei giovani (-13,5% di assunzioni), anche se la flessione sta progressivamente coinvolgendo anche la classe centrale dei 30-54enni.
Valutando le forme contrattuali, solo il lavoro somministrato ha mantenuto un trend positivo (+10,7% di assunzioni), mentre il contratto a tempo indeterminato, l'apprendistato e il tempo determinato hanno avuto una forte contrazione.
Il periodo particolarmente critico in cui versa l'economia trentina si evidenzia anche valutando il flusso delle iscrizioni ai Centri per l'Impiego con 13.228 ingressi nei soli primi sei mesi (+19,3).
Anche valutando il ricorso agli ammortizzatori sociali la situazione non migliora: dopo la flessione registrata nel 2012, nel primo semestre del 2013 vi è stato un incremento soprattutto delle ore autorizzate per la cassa integrazione straordinaria giunte a quota 1.288.247.
La situazione descritta vede, quindi, un peggioramento di tutti i parametri complessivi, i quali devono tuttavia essere inquadrati in un panorama nazionale, ma anche del Nord-Est ben più critico; basti pensare che il tasso di disoccupazione trentino è quasi la metà rispetto a quello del resto del Paese.
Nonostante l'economia si stia stabilizzando e si cominci a intravedere qualche segnale di ripresa, i nuovi dati di novembre forniti dall'Istat fotografano una situazione nazionale inquietante con il tasso di disoccupazione pari al 12,7% con 3,2 milioni di disoccupati e il tasso di disoccupazione giovanile pari al 41,6%.