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L'INTERVISTA

LA COCCINELLA PIENAMENTE SODDISFATTA DEI PROGETTI ATTUATI ATTRAVERSO L'INTERVENTO 11


195 donne con un'età media intorno ai 35 anni su poco più di 200 dipendenti impiegati in sedi di lavoro dislocate in tutto il Trentino. Questa è la fotografia dell'organico de "La Coccinella", Cooperativa sociale di Cles, nata vent'anni fa per volontà di un gruppo di genitori ed operatori con l'obiettivo di dare una risposta ai bisogni delle famiglie nella cura dei bambini.
(continua)

Mattia Garibaldi
Mattia Garibaldi

Il core business infatti è ancor oggi rappresentato dalla progettazione ed erogazione di servizi all'infanzia, con la gestione diretta di 18 asili. La Coccinella realizza inoltre attività estive per bambini e ragazzi, coordina un centro aperto per scolari della scuola elementare e media e un atelier nel quale avvicinare "piccoli artisti" alle arti grafiche.
Nel 2012 ha richiesto il contributo previsto dall'Intervento 11 del Piano del Lavoro dell'Agenzia del Lavoro ed ha attivato conseguentemente politiche di gestione del personale volte a conciliare la vita lavorativa e familiare dei propri collaboratori. Abbiamo incontrato il direttore Mattia Garibaldi il quale ci ha raccontato la loro esperienza.

Per quale motivo avete deciso di richiedere i contributi previsti a sostegno di progetti sui regimi di orario con finalità conciliative?
Le nostre dipendenti sono in netta prevalenza giovani donne con necessità di essere sostituite pro tempore per motivi legati alla maternità o che necessitano di orari o processi di lavoro flessibili per la cura di figli piccoli.
In questo momento ad esempio abbiamo più di venti colleghe in maternità con un impatto notevole sull'organizzazione.
Abbiamo sempre cercato di soddisfare al meglio le esigenze di conciliazione dei tempi lavorativi e familiari del nostro personale, quindi abbiamo deciso di intraprendere il percorso per ottenere la certificazione Family Audit. Per realizzare al meglio il piano previsto nel percorso di certificazione e per abbatterne in parte i costi, abbiamo richiesto i contributi previsti dall'Intervento 11 .

Quali progetti sui regimi di orario avete realizzato?
Si è concordato un accordo di flessibilità dell'orario, introdotto in via sperimentale nel 2012 e reso poi definitivo nel 2014. Questo accordo concilia due interessi: quello di dare più tempo alle lavoratrici e quello della cooperativa di gestire più facilmente i picchi lavorativi con costi minori. Si richiede sostanzialmente una maggior prestazione lavorativa in alcuni momenti dell'anno con la possibilità di recuperare attraverso riposi compensativi. Questo ha portato indubbi benefici in termini di gestione del tempo, in quanto le lavoratrici non devono più concentrare i periodi di riposo in estate, ma possono organizzare altri momenti di pausa durante l'anno. L'attività delle educatrici è certamente gratificante, ma anche molto logorante, quindi è importante per garantire una buona prestazione ritagliarsi momenti di riposo.

Come avete utilizzato i contributi previsti dall'Intervento 11?
Il nuovo regime di orario flessibile applicato a più di 200 dipendenti dislocati in più sedi di lavoro ha reso necessaria la dotazione di un nuovo sistema gestionale e l'utilizzo del badge.
I contributi ci sono serviti in primis a coprire i costi di acquisto degli strumenti di rilevazione delle presenze, del software e della sua implementazione. In secondo luogo è servito ad abbattere i costi dei consulenti, dei valutatori e delle ore-lavoro dei dipendenti coinvolti nel percorso di certificazione.
L'intervento 11 ha infine coperto l'attività d'indagine e di rilevazione della percezione di benessere dell'organico.

Siete soddisfatti del percorso compiuto?
Il percorso è stato lungo ed impegnativo: si è infatti scardinato una modalità di lavoro ultradecennale. In un primo momento non è stato facile far percepire i benefici che il nuovo regime di orario e lo stesso utilizzo del badge avrebbero portato, quindi sono serviti diversi momenti di confronto.
A distanza di tre anni, attraverso la somministrazione di un questionario, abbiamo rilevato che la percezione del benessere è aumentata notevolmente e questo è stato fonte di grande gratificazione.
Avendo a che fare con la cura di bambini anche molto piccoli è decisamente importante che le nostre dipendenti siano appagate e serene, per cui anche se tale progetto ha richiesto un certo impegno, non possiamo che esserne pienamente soddisfatti.