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Ad analizzare la situazione occupazionale è Simone Sandri, dottore agronomo responsabile della sede CIA, Confederazione italiana agricoltori, di Cles. Punto di riferimento per le aziende agricole della zona, CIA si occupa di fornire servizi informativi, fiscali, tributari, previdenziali e assicurativi ad aziende e cittadini.
"Qualche anno fa- racconta Sandri - gli operai impiegati nel comparto agricolo erano tutti della zona, ma poi, essendo calata drasticamente l'offerta di lavoro, le aziende agricole sono state costrette ad organizzarsi reclutando persone dall'estero.
Tornare ad assumere personale locale è oggi un processo lento, in quanto le aziende hanno trovato nelle risorse provenienti dai Paesi dell'Est personale capace e di grande produttività. La conversione potrebbe però essere agevolata dal vantaggio dato dal risparmio dei costi dell'alloggio e dalla velocità e facilità di reclutamento di personale tramite l'elenco predisposto dai Centri per l'impiego. Anche la nuova tendenza ad implementare la varietà di colture e di lavorazioni (impianto, dirado, raccolta ciliegie e uva), che necessitano di personale in periodi diversi dell'anno rispetto ai classici della raccolta delle mele, può spingere le aziende agricole a valutare l'inserimento di persone del posto, in quanto più celermente reperibile.
Lo strumento dell'elenco/griglia sperimentato dai Centri per l'impiego di Cles e Malè è molto utile per le aziende agricole, soprattutto perché la maggior parte sono sprovviste di risorse dedicate alla selezione e gestione del personale, quindi l'analisi e il reperimento dei curricula vitae diventava faticosa e scoraggiante.
La scelta di candidati residenti porta un vantaggio soprattutto all'economia di tutta la valle in quanto i guadagni vengono spesi qui e non più all'estero".